venerdì 20 gennaio 2012

Uno di Busto Arsizio

La Lega mi è apparsa impresentabile da subito, fin dai primi anni Novanta, fin dalle prime esternazioni antinegger e antiterùn. Poi qualcuno l'ha pettinata, l'ha sdoganata, l'ha sistemata nei palazzi che contano. I leghisti ululanti contro negri e terroni, nonché inneggianti alla secessione dell'Italia, sono diventati ministri. A furia di vederli tutti i giorni in tv, qualcuno ci è apparso persino più presentabile di altri. Magari soltanto perché in pubblico trattiene i rutti e le esternazioni antinegger e antiterùn. Uno di questi leghisti pettinati è Maroni. Però, dagli due minuti di ruota libera e riemerge lo spirito che anima la Lega. E' il disprezzo dell'altro in base alla provenienza geografica. Avrebbe potuto dire "Reguzzoni voleva farmi le scarpe, per questo ce l'ho con lui". Invece gli è scappato: "Come posso essere invidioso di uno di Busto Arsizio?". Per dire, ma avete visto che paesino insipido è? Ma sapete che quelli di Busto sono tutti fessi? Ecco, a sud di Busto c'è Roma, poi viene la Terronia, poi l'Africa. Ma è da Busto che si comincia.