lunedì 5 dicembre 2011

Siamo seri

Un commento che non è stato rilanciato dai media, quello della senatrice Albertina Soliani. Un commento di poche parole, buttato lì per caso durante un convegno che si è svolto il 30 novembre, ma capace di rendere l'idea di come siano cambiate le cose in Parlamento. "E' un bel vedere - ha raccontato la senatrice - un gruppo di persone serie ed essenziali sedute nei banchi del Governo". Chiaro, i predecessori non lo erano, seri ed essenziali. Le telecamere rivelavano smorfie, intemperanze, distrazioni con giornali, telefonini e iPad. Sonnolenze, sghignazzi, gestacci, parole al limite del codice. I ministri nuovi sembrano invece piovuti lì da un altro tempo. Sono educati, ascoltano, partecipano, si commuovono. Di uno così ti fidi, anche se ti chiede soldi. Mi dispiace per quelli nati nel '52. Spero che si consolino pensando che in pensione ci andranno. Altri, nati vent'anni dopo, se la passeranno peggio. Ma almeno non vedranno incongruenze, tra le persone sedute nei banchi del Governo.

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