Per chi non riesce a vincere l'avversione a cliccare su un link che punta verso l'innominabile, anticipo che la parola in questione è "tanatoprassi".
Saperla usare al momento buono fa fare bella figura in società. Apprendiamo dal quotidiano che "la parola serve talvolta a ironizzare su trucchi e ceroni, femminili e maschili, troppo pesanti o palesemente troppo correttivi".
Chissà se l'estensore della rubrica aveva in mente qualcuno in particolare. Se sì, chissà che cosa significa questa spericolata presa di posizione. Mah.
hua hua hua... :)
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